La fauna del parco: Il Tritone sardo (Euproctus platycephalus)

Il tritone sardo (Euproctus platycephalus Gravenhorst, 1829), anche detto euprotto sardo, è un anfibio urodelo endemico della Sardegna. È uno dei vertebrati più rari e minacciati d’Italia ed Europa.

La sua lunghezza massima s’aggira sui 14–15 cm. In media i maschi sono più lunghi delle femmine (lunghezza media nei maschi 127 mm, nelle femmine 112 mm). Il profilo del corpo è caratterizzato da un generale appiattimento, probabile adattamento alla vita nelle acque correnti; all’interno del genere si distingue per il profilo piatto della testa (da cui il nome specifico platycephalus), caratterizzata da una mandibola superiore più lunga di quella inferiore.

Immagine di http://www.tiliguerta.com


Il colore dorsale è variabile, in genere con la predominanza di tinte mimetiche sul tono verde, frammisto a macchie biancastre o marroni; talvolta, specie negli esemplari giovani o neometamorfosati, è presente un’elegante linea dorsale di colore arancione che percorre tutto il corpo, dal collo sino alla punta della coda. La cresta, a differenza dei più comuni tritoni italiani, è presente solo sulla coda; la pelle è liscia, con rade verruche. La parte ventrale è punteggiata di scuro, su uno sfondo sfumato, dal marrone-aranciato dei fianchi e della gola al biancastro del ventre. Come in tutti i congeneri, la cloaca ha una forma conica e rilevata (da cui il nome generico Euproctus). Il maschio si distingue dalla femmina per la presenza di uno sperone sulle zampe posteriori, usato per afferrare la femmina nell’accoppiamento, che superficialmente può assomigliare a un sesto dito. Il genere Euproctus, inoltre, ha i polmoni scarsamente sviluppati e la sua respirazione, allo stadio adulto, avviene attraverso la pelle umida e la mucosa del cavo faringeo.

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